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Binaghi alla Nuova Sardegna: "In futuro un ATP 250 stabilmente a Cagliari"

Il presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel Angelo Binaghi ha parlato della crescita del tennis in Italia e in Sardegna. E si è detto convinto che in futuro Cagliari potrà ospitare un ATP 250 in pianta stabile

01 maggio 2023

Il "Sardegna Open", primo Challenger 175 in Italia, è soltanto l'inizio. Chiara la promessa di Angelo Binaghi, presidente della Federazione Italiana Tennis e Padel. «In Sardegna si gioca il torneo più grande disponibile sul mercato mondiale, al quale partecipano la metà dei primi 150 giocatori al mondo» ha detto in una lunga intervista alla Nuova Sardegna.

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A Cagliari, ha aggiunto, «bisogna fare quello che noi abbiamo fatto con gli Internazionali d'Italia: stavano fallendo, gli abbiamo fatti crescere. Credo che in un arco di tempo medio-lungo un torneo Atp 250 avrà sede stabile nell'isola».

Binaghi ha sottolineato la crescita del tennis e l'importanza del fenomeno del padel per l'Italia e la Sardegna. Il padel, ha aggiunto, «è un fenomeno sociale oggetto di studi. Ia federazione è governata da dirigenti dilettanti, stiamo scoppiando. Da un po' assumiamo competenze sul mercato».

Anche in Sardegna, ha spiegato, «i numeri sono in crescita. Solo il calcio ha più tesserati di noi. Siamo trainati dal padel». 

Nell'intervista, Binaghi si è mostrato orgoglioso della scelta del Cagliari di intitolare a Gigi Riva il muovo stadio. «C'è un solo precedente: sono stato io a chiedere all'allora presidente del Coni Petrucci di intitolare lo stadio del Foro Italico a Nicola Pietrangeli, unico intestato ad un ex atleta in vita. Sono contento per Gigi e la mia città» ha detto.

«Mi sono commosso guardando il film di Gigi Riva. Sono cresciuto nel suo mito, mi ha insegnato molto sul piano comportamentale. In campo e fuori è stato un esempio per la mia generazione. Eravamo spugne pronti a raccogliere i suoi atteggiamenti di alto spessore umano e sportivo che ha avuto in quegli anni. Con lui ho giocato a tennis, gli era venuta la mania dopo che ha appeso le scarpette al chiodo. Si adirava come una iena quando sbagliava». 

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