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Zeppieri, verso i top 100: "Con Sartori una nuova vita"

Il 2023 era iniziato bene, vittoria a Cherbourg e finale a Rovereto. Poi però la stagione non è proseguita come si sperava, e le ultime uscite avevano lasciato un po' di amaro in bocca. Ecco perché l'esordio vincente e convincente del mancino di Latina, nel Sardegna Open di Cagliari, è particolarmente importante

02 maggio 2023

Il 2023 era iniziato bene, vittoria a Cherbourg e finale a Rovereto, su quei campi veloci che ancora Giulio Zeppieri sta imparando ad ammaestrare come si deve. Poi però la stagione non è proseguita come si sperava, e le ultime uscite (condite da tre sconfitte al primo turno e una al secondo) avevano lasciato un po' di amaro in bocca. Ecco perché l'esordio vincente e convincente del mancino di Latina, nel Sardegna Open di Cagliari, è particolarmente importante: ha ridato all'azzurro, a un passo dai top 100, quella fiducia che era un po' evaporata.

“Ognuno ha i suoi tempi di maturazione – spiega Zeppieri – anche se molti pensano che se giochi bene da Juniores, dopo un anno devi essere per forza tra i top 100 Atp. Oggi non funziona così, è tutto più complicato, tanti top 100 sono over 30 e in generale l'approccio al circuito è molto diverso rispetto a prima: il talento non basta più. Certo, ci sono sempre giocatori che hanno un talento smisurato e che riescono a fare tutto velocemente, ma la maggior parte ha bisogno di più tempo. Riguardo a me, non credo di essere in ritardo, sono contento di come sta andando la mia carriera”.

Una carriera che da Cagliari potrebbe ritrovare una spinta, grazie a un primo turno difficile, vinto contro un altro italiano particolarmente in forma, Andrea Vavassori. “Le sospensioni per pioggia – spiega in merito al clima ballerino – aiutano se sei sotto nel punteggio, perché puoi cercare di riordinare le idee e stare più tranquillo. Se invece sei avanti, ti può scivolare la partita dalle mani quando rientri, magari perché il tuo avversario ha ripreso coraggio. In ogni caso è difficile per tutti giocare con la pioggia. Il campo inoltre è diventato più lento e a nessuno dei due, né a me né a Vavassori, questa cosa piaceva particolarmente. Alla fine pochi punti hanno deciso il confronto, mi è girata bene nei momenti importanti, soprattutto nel terzo”.

Arrivare da Madrid, dove le condizioni erano particolarmente rapide, fa sentire ancora di più il cambio di velocità. “Il campo è abbastanza lento ma arrivando da Madrid, che è in altura, lo si sente ancora di più. La verità è che bisogna adattarsi. Questo di Cagliari ricorda i campi dei tornei estivi, come Umag o Bastad. Io credo di potermi adattare a tutto, sia a un terreno rapido, sia a uno più lento, ma c'è bisogno di tempo per capire come impostare il gioco. Vedremo al prossimo turno se cambieranno ancora le condizioni, magari con il sole il campo potrebbe velocizzarsi”.

Da qualche tempo Giulio si allena a Vicenza, insieme all'ex coach di Andreas Seppi, Max Sartori. Una scelta di carriera che è anche una scelta di vita. “Sì, attualmente mi trovo a Vicenza, con Max Sartori, Nicola Ceragioli e col mio preparatore Massimiliano Pinducciu: abbiamo impostato un progetto a lungo termine, siamo sulla buona strada e stiamo lavorando molto su ogni aspetto. Ci sono progressi importanti sia sotto il profilo tecnico-tattico, sia sotto quello fisico. Ma c'è anche da dire che sono andato via dalla mia famiglia, dalla mia zona di comfort: per me è un periodo di transizione, ma sono fiducioso perché vedo che sto crescendo”.

Ormai i top 100 sono davvero a un passo. E ci sono partite, come quella persa in lotta lo scorso anno a Umag contro Carlos Alcaraz (con tanti rimpianti) che fanno capire quale sia il potenziale del mancino di Latina. “Non credo – conclude – che mi manchi qualcosa di specifico per valere i top 100 Atp. Spesso dipende da un bel risultato in un torneo, trovi la settimana buona, arrivi in fondo e sei nei 100. Il tennis c'è, per questo sono convinto di potercela fare”.

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